Le Braci – Un’amicizia distrutta da una donna, un cervo e un fucile

Era difficile pensare di “tradurre” un racconto come Le Braci in qualcosa di dinamico. Nel libro si legge pochi dialoghi; più che altro i pensieri, i rimpianti e le domande senza risposta del protagonista.
C’erano tutte le premesse per un’Opera fuori dal comune. Ma quello che ho visto all’Opera è andato oltre le mie aspettative.

 

Il regista Marco Tutino ha pensato bene di stupire il suo pubblico introducendo una struttura non lineare alla storia infrangendo ogni continuità tra presente e passato, e così l’Opera inizia con la fine: con la lettura insomma del finale del libro. Un bel Flash Forward così caro a JJ Abrams, l’autore di Lost.

Il sipario si è aperto e la scenografia mi ha fatto subito pensare ad una rilettura gotica di Alice nel Paese delle Meraviglie.
Concettualmente vastissima eppure concentrata allo stesso tempo.

la storia è andata avanti tra flash back e flash forward. L’atmosfera cambiava radicalmente: luminosa e calda nei ricordi dei due amici, tetra e fredda nel presente.

…e poi lo sparo. E li cambia tutto. E li, secondo me, Marco Tutino ha osato creando un punto di rottura del tutto nuovo.
Non voglio svelarvi la sorpresa ma io credo che da sola valga il costo del biglietto.

Foto di BackStage de: La Braci

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Inizio alla Tarantino de #LeBraci – salti temporali o spoiler?

 

Come molti super eroi, buoni e cattivi, un tempo erano amici. In questo caso il confine è più labile

 

Flashback, metafore, flash forward… #LeBraci un po’ tipo #lost

 

Leggiamo il messaggio che ci ha lasciato… “Ricordati di chiudere il gas”. #scoop

 

#scooppone pazzesco! Ma ho capito bene? ESAGERATO epilogo de #LeBraci

 

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