Da quando avevo 17 anni scrivo racconti per tirare fuori le idee dalla mia testa e stare meglio.
Ho vinto alcuni concorsi letterari, non mi sono conservato ogni riferimento perchè a suo tempo pensavo che nulla sarebbe andato perduto. Una delle prime lezioni che ho imparato nella mia vita.

Solo nel 2014 sono riuscito a oltrepassare un importante traguardo.
Un libro, intitolato: L’ultimo Caffè adesso in vendita su Amazon.

Nel cassetto ho invece tanti racconti lunghi: tra loro spicca l’ormai epico Ultima fermata Kabul.
L’ho scritto. L’ho terminato, tra lacrime sudore e sangue. Rileggendolo mi sono reso conto che potevo fare di meglio. Ho iniziato così a riscriverlo da zero.
Adesso manca solo che un cane mi mangi il compitino e siamo apposto! pronti per la terza stesura!
Di base è la storia di un simpatico bastardo che seduce le donne per poi abbandonarle fino a che non incontra Camille: la sua nemesi/chimera. Un amore che lo porterà fino a Kabul. Un racconto ironico ma che al tempo stesso offre anche una riflessione sulla guerra in Afganistan.

 

Racconti con cui ho vinto concorsi letterari

Il pazzo, il tonto, il nevrotico e l’introverso (1993)

Un racconto “alla tarantino” con flashback e flashfoward che portano il lettore alla sorpresa finale su un incidente che ha cambiato la vita di 4 amici.

L’angolo delle bugie (1996)

la storia di un ragazzo che oppresso da  una compagnia noiosa sbrocca di brutto e da fuoco a tutto. Così autobiografico, a quanto pare, che persone che conoscevo dopo la sua pubblicazione non mi hanno più rivolto la parola.

Verde (1991)

Il racconto che portai alla maturità in cui ho mischiato il mio amore per la natura alla figura mitologica di Pan reinventata durante il Romanticismo

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Il pazzo, il tonto, il nevrotico e l’introverso

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L’angolo delle bugie

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Verde